mercoledì 24 luglio 2013

Big Bambù - Macro - Roma


No, non vorrei accendere inutilmente gli animi dei più focosi, ma questo non è un post sul famoso "tesoro" jamaicano (come qualcuno potrebbe pensare).
E' un post  su qualcosa di molto più romantico, artistico e anche divertente!
Se vi trovate a Roma, in zona Testaccio/ Piramide e avete mezz'oretta di tempo libero, vi consiglio una passeggiata al Museo Macro, il museo di arte contemporanea di Roma, in Piazza Orazio Giustiniani.
E se avete con voi scarpe comode e spirito di avventura, preparatevi a tornare bambini!
Eccolo lì il Big Bamboo, lo si vede già dall'ingresso del museo, lì nel cortile, questa specie di capanna alta quasi 30 metri, fatta da canne di bamboo intrecciate fra di loro con fili colorati.
E a me, che l'unica canna di bamboo che ho visto in vita mia è quella che si vende all'Ikea nei vasetti colorati, vedere questa scultura "naturale" mi ha entusiasmata parecchio!
L'idea base di quest'opera è davvero originale: Enel Contemporanea è un progetto con cui Enel è entrata nel mondo dell'arte mettendo al centro il concetto di energia sostenibile e rinnovabile.
Dal 2007, ogni anno Enel presenta con artisti di fama internazionale opere d'arte innovative e "energetiche".
Il  2012 è l'anno del Big Bambù: un regalo che Enel, per celebrare i suoi 50 anni, ha offerto alla città di Roma, attraverso le sapienti mani dei gemelli artisti americani Mike a Doug Starn.
Voglio raccontarvi la mia avventura dando subito una buona notizia: l'ingresso è gratuito, e dopo aver firmato una liberatoria dove si certifica di non avere particolari problemi motori o psico-fisici, di non essere ubriachi e di pesare al di sotto dei 180 Kg,  si può entrare nell'opera e viverla nel senso pìù vero della parola. 
Eh si, proprio così, questo Big Bambù non è solo una scultura da osservare al di fuori, ma si deve vivere dall'interno, e allora ecco qua canne intrecciate con fili colorati che creano scalinate e labirinti. 
Il Big Bambù è una scultura viva che produce e promuove energia.
Puoi scegliere il tuo percorso: puoi scendere, puoi salire, puoi sentire l'odore del bamboo, puoi toccarlo, puoi sdraiarti su lettini o sederti i tavolini,  puoi cercare il tuo angolino preferito, puoi salire fino in cima e puoi ammirare il panorama, puoi fare il tecnico e cercare di capire come sono annodate le canne, puoi provare vertigini, puoi giocare. Puoi scegliere tu come vivere quest'avventura.
Io credo che il fine ultimo di ogni opera d'arte sia quella di provocare nello spettatore una qualsiasi sensazione o emozione:  in me il Big Bambù dei fratelli Starn ha suscitato gioia e comunicato vitalità!
E' stato davvero un bel viaggio sensoriale e adesso ci porterò famiglia, parenti, amici e turisti!
Andate gente, andate!

Per qualsiasi informazione:

Big Bambù, Macro, Roma

Big Bambù, Macro, Roma

Big Bambù, Macro, Roma


Big Bambù, fratelli Starn
Relax sul Big Bambù, Macro, Roma

Big Bambù, Macro, Roma
Panorama dal Big Bambù, Macro, Roma





venerdì 19 luglio 2013

Helmut Newton al Palazzo delle Esposizioni

Carissimi,
vi piace la fotografia? vi piace la moda? Oppure semplicemente non sapete che fare questo weekend?
Bene, avete tempo fino a domenica 21 luglio per la mostra -HELMUT NEWTON, WHITE WOMEN/ SLEEPLESS NIGHTS /BIG NUDES- al Palazzo delle Esposizioni di Roma, in Via Nazionale 194.

In realtà il Palazzo, in questo periodo, ospita anche un'altra mostra simpatica sull'arte di oggi a New York, intitolata "Empire State" e forse questo giustifica i 12 euro e 50 pagati all'ingresso. Naturalmente ci sono anche tariffe ridotte, ma ritrovandomi in quel range di età in cui non merito nessuna riduzione e nessun accredito se non da me stessa compro il biglietto e con l'aria condizionata a temperatura glaciale mi avvio al primo piano del Palazzo.

Vuoi o non vuoi, anche se non si è appassionati di fotografia o moda, quasi tutti avranno sentito nominare Helmut Newton, che rientra a pieno titolo tra i maggiori fotografi del '900 e percorrendo la mostra capirete sicuramente il perchè!

Dato che non sono una professionista del settore, anzi non sono professionista in nessun settore, un pò di aiuto mi è stato fornito dalle didascalie all'ingresso di ogni sezione: la mostra è divisa in tre sale e ognuna ospita fotografie raccolte nelle 3 pubblicazioni della carriera fotografica di Newton: White Woman, Sleepless Nights and Big Nudes con le successive foto a grandezza naturale della serie Naked and Dressed, ed è la prima volta che queste foto vengono esposte tutte insieme!

Ogni sezione, quindi, rappresenta passi diversi di un fotografo che ha collaborato non solo con le più grandi riviste di moda come Vogue, Elle, playboy ma anche con i geniali Chanel, Versace, Yves Saint Laurent.

Entro nella prima sala, pareti viola, luce soffusa e foto di donne nude, accanto a me c'è un ragazzo in giacca e cravatta con gli occhiali e lo sguardo vitreo sul particolare di una modella. Ottimo!

Tralasciando i particolari de caso, le sensazioni che ho avuto sono state contrastanti: investita da donne in abiti di alta moda e da altre completamente nude non sapevo dove guardare.
Tra donne tutte bellissime e, come si dice a Napoli,  con quell'aria un pò "sfottuta" (perdonatemi ma non trovo un sinomimo in italiano) mi sento in imbarazzo, quasi una voyeur. E il tizio affianco non mi aiuta per niente.
Poi, sinceramente, dall'imbarazzo sono passata alla curiosità e poi all'invidia. Pura invidia: ma che figata di foto!!! anche io vorrei fare delle foto così!!! 


Ma Newton con le sue foto non ha colpito solo me e quello con lo sguardo vitreo, ma tutto il mondo della fotografia di moda: è stato il primo ad inserire una nudità totale e provocatoria, facendo quasi scomparire gli abiti per mostrare cosa c'è sotto. Quasi un controsenso no?

Attraverso le 3 sale e non perdo neanche una foto. La curiosià e tanta. E le foto bianco e nero sono davvero affascinanti: la maggior parte sono donne nude e  le trovo spettacolari, anzi qualcuna la vedo bene anche sulla parete di casa. Sopra al divano.

Dopo un'oretta di visita, esco dal Palazzo delle Esposizioni con i piedi viola, causa aria condizionata gelida, il catalogo della mostra, una pubblicazione d'eccezione e limitata giusto per l'esposizione romana e la voglia di curiosare ancor di più sulla vita e i lavori di Helmut Newton! Sia lodato Wikipedia!

Per dirla tutta, ho scattato anche delle foto all'interno della mostra, ma per questione di diritti d'autore, copyright e forum che trattano l'argomento, non ho capito se posso pubblicarle o no! Ho comunque scritto una mail al direttore del Palazzo sperando in una sua liberatoria!

Quindi romani e non, approfittate di questo weekend!!!
http://www.palazzoesposizioni.it/Home.aspx  per info su orari, prezzi e riduzioni :)

Buon divertimento!




Helmut Newton, Palazzo Delle Esposizioni, Roma, sulla scalinata tra il piano terra e il primo.








Helmut Newton, Autoscatto con modella e moglie, Big Nudes, una delle foto più famose.

Helmut Newton, catalogo White woman/Sleepless Nights/Big Nudes

giovedì 18 luglio 2013

Primo post!

Eccoci qua,
primo post...
L'idea di questo blog nasce così, all'improvviso.
Avete presente i famosi cambi di stagione?
Statisticamente sono le prime tristi domeniche autunnali o quelle calde  primaverili in cui cerchi disperatamente i pantaloncini di jeans dell'estate prima, (pregando pure che dopo un anno di pilates ti entrino ancora...) in cui il cervello decide in autonomia di svuotare l'armadio e di fare pulizia.
Decisione di cui ci si pente 5 minuti dopo, causa caos, disordine e violento desiderio di arrotolare tutti i vestiti buttati sul letto e sbatterli nell'armadio.
Nel mio caso poi, credo, la questione sia abbastanza grave... a proposito c'è un nome in psicologia per la sindrome del "Non riesco a buttare via niente"?